Demenza Digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi

Demenza Digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi

19.90€


19,90 Autore: Manfred Spitzer
Produttore: Corbaccio
Edizione: 2012
Disponibilità: in magazzino
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DESCRIZIONE


«Se c'è un libro che va letto, tra i tanti apparsi sulla questione della società digitale, è quello di Manfred Spitzer.» IL SOLE 24 ORE

«L'analisi spietata di uno dei più noti e autorevoli studiosi della Rete.» LA STAMPA

«Dalla penna di uno dei più rinomati neuroscienziati tedeschi, si tratta di un documentatissimo saggio che vuole dimostrare come i media digitali siano pericolosi per la nostra mente e il nostro corpo.» PANORAMA

I lati oscuri della rivoluzione digitale. Con il gps è impossibile perdersi, senza gps non siamo più in grado di muoverci. I pc ci hanno alleggerito di parecchio il lavoro mentale e ci stanno atrofizzando il cervello, che è un muscolo che non abbiamo più occasione di allenare. Con il "copia e incolla" facciamo tutto in un attimo e non ci accorgiamo che l'uso di Word ci fa disimparare a leggere e scrivere. Facebook dice di volerci aiutare ad "aprire e condividere il nostro mondo con gli altri", ma dove si impara nei social network l'autoregolamentazione, il controllo delle situazioni, la gestione del contatto umano? Con Google possiamo trovare tutto ciò che vogliamo, o tutto ciò che vogliono i motori di ricerca, che annullano il nostro controllo dell'apprendimento. Con il nostro tablet, comodamente seduti in poltrona, abbiamo il mondo a portata di un touch, e in cambio abbiamo anche: insonnia, depressione, obesità, problemi al sistema cardiovascolare e muscolo­scheletrico.


Senza computer, smartphone e Internet oggi ci sentiamo perduti. Questo vuol dire che l’uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello all’ammasso. E intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all’uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi. Ma se questo nuovo mondo non fosse poi il migliore dei mondi possibili? Se gli interessi economici in gioco tendessero a sminuire, se non a occultare, i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta? Sulla base di tali studi, che l’autore analizza in questo libro documentatissimo e appassionato, è lecito lanciare un allarme generale: i media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google… finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi. L’uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l’apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici. Per non parlare dei social che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l’insorgere di forme depressive.
Manfred Spitzer mette politici, intellettuali, genitori, cittadini di fronte a questo scenario: è veramente quello che vogliamo per noi e per i nostri figli?


Manfred Spitzer è nato nel 1958 ed è laureato in Medicina e Psichiatria. È stato visiting professor a Harvard e attualmente dirige la Clinica psichiatrica e il Centro per le Neuroscienze e l'Apprendimento dell'Università di Ulm. Autore di numerosi saggi, fra cui, pubblicato con successo da Corbaccio «Demenza digitale.», è uno dei più rinomati studiosi tedeschi delle neuroscienze.


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